Ecobnb come risposta verde e sostenibile di turismo responsabile.
Scelte personali, stili di vita che cambiano il mercato.
Ecobnb come risposta verde e sostenibile di turismo responsabile.
È sempre più attuale il dibattito sulle scelte individuali legate ai temi di sostenibilità ed in particolare a come queste possano fare la differenza e incidere sulle politiche del mercato. Tema che è anche al centro delle iniziative di sensibilizzazione più recenti, prima tra tutte la mobilitazione in piazza dei giovani dei ‘Fridays for Future’ che ha tra i suoi pregi quello di far interrogare sui propri comportamenti un numero sempre più ampio di persone e stimolare verso un consumo migliore, più responsabile e consapevole.
Alla base c’è l’idea che gli stili di vita e le scelte di consumo individuale possono giocare il loro ruolo come motore di cambiamento: un trend ormai consolidato che accompagna tutte le riflessioni e le analisi sulla città del futuro che vive piccole o grandi mutazioni considerate determinanti per il proprio benessere. Accade nel campo dello svago, del viaggiare, nel tempo della ricreazione personale, dell’hospitality: la responsabilità sociale d’impresa, l’impegno sociale ed etico hanno un effetto diretto sull’industria del turismo.
Ecobnb
Cinque anni fa nasceva Viaggi Verdi, oggi Ecobnb, una piattaforma che vuole contribuire a sostenere il mercato del turismo sostenibile e diventare un punto di riferimento per ogni tipo di ospitalità, sia informali, ma anche hotel, rifugi e agriturismi, purché abbiano dei requisiti minimi. «Ci siamo resi conto che non era sempre semplice trovare in rete strutture ecologiche e attente all’ambiente. – racconta Silvia Ombellini, fra i fondatori del progetto – Al contrario, i progetti più interessanti presenti sul territorio rimanevano isolati e facevano fatica a comunicare il proprio valore aggiunto.» Ecobnb è attiva in 56 paesi, con oltre 1 milione e mezzo di utenti e più di 80 mila richieste di prenotazioni ogni anno. Il pubblico a cui si rivolge è ancora principalmente italiano, ma si sta lavorando per ampliare ulteriormente la platea.
Il meccanismo ormai è rodato: la piattaforma viene contattata dalle strutture ed Ecobnb effettua una prima valutazione dei requisiti. C’è una autocertificazione che viene valutata sostanzialmente dai viaggiatori, attraverso i loro feedback. Si tratta di requisiti ambientali che vanno a toccare tutti i principali impatti che può avere una struttura: dall’utilizzo di energia pulita per l’elettricità o per il riscaldamento, ai sistemi di accumulo e di riduzione dell’acqua, ma anche l’utilizzo di prodotti locali, la riduzione del monouso fino all’adozione di misure di efficienza energetica nell’edificio.
«Ci sono poi delle caratteristiche secondarie che non sono obbligatorie – spiega Silvia Ombellini -, che rappresentano degli stimoli che offriamo alle strutture per migliorare. Una di queste riguarda le colonnine per la carica di auto elettriche, ad esempio. Al momento circa il 50% delle strutture sono soprattutto piccoli bed and breakfast e agriturismi, ma sta diventando sempre più importante il numero di hotel impegnati per diventare più ecologici e sostenibili. Per le realtà più grandi il cambiamento è sicuramente più complesso, perché implica la sensibilizzazione di tutto il personale e cambiamenti organizzativi, ma allo stesso tempo il loro contributo e impatto è molto più significativo».
L’interesse verso un turismo diverso, più lento e sostenibile, sta crescendo molto: sempre più persone sono incuriosite dall’idea di fare una vacanza diversa, più a contatto con la natura ma anche persone preoccupate dall’inquinamento. Un interesse che negli ultimi cinque anni è cresciuto. «Se anni fa questo poteva sembrare una moda – dice Silvia Ombellini – penso che ora stia diventando un vero e proprio stile di vita, che va a incidere su tutti gli aspetti della vita, a partire dalle scelte di consumo, scelte di alimentazione o di mobilità e degli acquisti. La sensibilità, oggi, su questo tema si accompagna alla domanda su quale stile di vita, quindi quale scelta di consumo, possa essere una risposta all’emergenza climatica e all’esigenza intima di sentire che ognuno di noi è capace di comportamenti virtuosi che possano contribuire al benessere ambientale.
Due livelli di intervento: dagli stili di vita ai decision makers
Ma se è vero che il contributo di ciascuno e la scelta individuale in questi settori può sicuramente fare la differenza, il vero salto si può fare solo nel momento in cui si arriva a livello politico. «Nel nostro piccolo, – continua Silvia Ombellini – stiamo provando a dare il nostro contributo: ad esempio organizziamo dei momenti di incontro in cui le diverse strutture condividono best practices per prendere ispirazione l’una dall’altra. Anche il nostro blog è uno strumento che utilizziamo molto: attraverso i nostri articoli proviamo a diffondere l’innovazione, migliorare l’idea di ospitalità e promuovere un modo di viaggiare più responsabile. Sappiamo però di aver bisogno anche di una spinta dall’alto perché il nostro modello possa crescere e diventare mainstream».
Sono moltissimi gli attori che possono contribuire a sensibilizzare sempre un più ampio numero di persone, ma è la scelta politica ad essere fondamentale. Un caso su tutti è quello sloveno. Da diverso tempo, la Slovenia ha deciso di investire sul turismo green attraverso delle precise scelte politiche ed oggi è una delle green destination più importanti in Europa e nel mondo, avendo portato avanti politiche specifiche sull’ambiente, clima e biodiversità ma sul mantenimento della cultura e delle sue autenticità. Sull’onda delle direttive, anche gli hotel e le strutture si stanno allineando, dando il loro fondamentale contributo. Tali scelte possono avvenire anche a livello più locale, come ad esempio il parco dell’Adamello-Brenta che ha saputo orientare verso questa direzione tutte le scelte degli hotel presenti al suo interno.
Ci sono quindi due livelli di intervento: se la consapevolezza e le scelte individuali possono trainare il mercato, è altrettanto necessaria una presa di posizione a livello politico per fare davvero la differenza.
Nel campo del turismo sostenibile, e in particolare del mondo dell’hotellerie, Edison ha sviluppato servizi specifici che vanno da interventi di efficienza energetica, come nel caso dell’hotel Montana a soluzioni per la mobilità sostenibile. Le soluzioni di efficienza energetica per hotel sono pensate per adattarsi alle esigenze delle singole strutture coniugando elementi di sostenibilità e migliorando l’esperienza dei propri ospiti.
Articolo a cura di Avanzi. Sostenibilità per Azioni