ENERGY EFFICIENCY REPORT 2019
Energy Efficiency Report 2019: Il mercato dell’efficientamento energetico è chiamato a rispondere alla sfida dello Smart Manufacturing. Gli investimenti principali sono sostenuti dalle imprese in tecnologie digitali e ottimizzazione dei processi industriali.
I 7 miliardi di euro di investimenti nel 2018 e la crescita del 6,3% sull’anno precedente registrati dall’Efficiency Energy Report 2019 del Politecnico di Milano riflettono la crescita del mercato dell’efficienza energetica in Italia. È interessante notare come il trend degli ultimi 5 anni si sia mantenuto molto positivo, registrando un CAGR (il tasso annuo di crescita) del 12%. Il segmento Home & Building (ovvero il mercato degli edifici privati) guida la classifica degli investimenti (con ben il 65% del totale), seguito dal comparto industriale (nel complesso circa 2,3 miliardi di €, poco meno del 33%) e infine la Pubblica Amministrazione, che cuba il 2% del totale degli investimenti, ma presenta l’incremento maggiore rispetto al 2017 (+12%).
Energy e strategy, Politecnico di Milano
Gli investimenti in efficienza energetica: la visione per segmento
Guardando invece in particolare al settore industriale, che vale 2,3 miliardi di euro (+4% rispetto al 2017), la maggior parte degli sforzi propende per l’integrazione di efficienza energetica e tecnologie digitali, anche grazie al Piano Impresa 4.0. Il report si concentra in particolare sugli investimenti in ambito industriale, mentre gli investimenti in Home&Bulding e PA verranno approfonditi in un report dedicato nel 2020.
Quanto e come si spende in efficientamento energetico nelle aziende? I risultati della survey 2019
La survey sulla propensione all’efficienza energetica dell’Energy & Strategy Group del Politecnico ha coinvolto oltre 250 energy manager, imprese e professionisti. Si tratta di un campione rappresentativo dei 7 principali settori industriali. L’86% degli intervistati dichiara di aver implementato investimenti in efficientamento energetico nel corso del 2018, di questi il 60% dei soggetti non obbligati a eseguire la diagnosi energetica l’ha fatto.
Le soluzioni di efficienza energetica più adottate nel comparto industriale, sono:
- Sistemi di combustione efficiente : -7%; (443 mln € rispetto ai quasi 475 mln € del 2017, per una sintesi dei dati del 2017 si veda l’approfondimento uscito su Primo Piano https://www.efficienzaenergetica.edison.it/primo-piano/report-efficienza-energetica-2017/; https://www.efficienzaenergetica.edison.it/primo-piano/energy-efficiency-report-2017/)
- Cogenerazione: -24%
- Efficientamento processi produttivi: +50%;
- Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE): +28%.
Si nota, ed è un dato particolarmente interessante, un incremento molto significativo degli investimenti sul processo produttivo, con una crescita superiore al 50% rispetto al 2017, da attribuirsi probabilmente all’onda lunga degli effettivi positivi del Piano Impresa 4.0
Energy e strategy, Politecnico di Milano
Gli investimenti in efficientamento energetico nel settore industriale: la visione per tecnologia
Si tratta più nel dettaglio degli investimenti sulle tecnologie coinvolte nelle diverse fasi dei processi di produzione, che presentano una grande specificità rispetto al settore merceologico di riferimento. Ad esempio nell’ambito dell’industria automotive una delle fasi più energivore è quella di testing e i relativi investimenti riguardano la sala prova motori.
Significativo è inoltre anche il dato degli investimenti nei Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE) pari a 129 mln € con una crescita del 28% rispetto all’anno scorso. Per Sistemi di Gestione dell’Energia si intendono in particolare tutti i dispositivi la cui adozione, all’interno di processi industriali, permette di massimizzare l’efficienza energetica e comprendono sia le apparecchiature per la misura dei consumi sia le unità di controllo, un risultato dato dalla ricorrenza nel 2019 dell’obbligo dell’audit energetico ma anche segno di come sempre più frequentemente le imprese abbiano un approccio integrato all’efficientamento energetico e non più focalizzato sui singoli interventi e tecnologie.
Sempre più spesso, inoltre, gli investimenti in ambito industriale affiancano gli investimenti in tecnologie «hardware» a componenti «software» legate alla cosiddetta digital energy.
La diffusione delle soluzioni digital
Le grandi imprese utilizzano le tecnologie digitali in percentuale maggiore rispetto alle PMI. Per esempio, sensori, attuatori e PLC (quadri di controllo) risultano essere presenti nel 100% del campione delle grandi imprese. Tuttavia, questi sistemi non sempre vengono utilizzati al pieno delle loro potenzialità per monitorare e ottimizzare i consumi energetici ambientali, bensì solo per aumentare la produttività ed effettuare manutenzione predittiva. In particolare secondo quanto emerso dalle interviste con gli operatori, solo nel 10-15% dei casi queste soluzioni digital vengono effettivamente impiegate per usi energetici e c’è ancora un importante gap da colmare per attuare una vera trasformazione digitale.
Energy e strategy, Politecnico di Milano
La diffusione delle soluzioni digital
La modalità di investimento in efficienza energetica
Distinguendo fra interventi effettuati in modalità self-made e contratto di servizio si denota una certa differenza nella composizione del campione. Negli interventi effettuati con contratti di servizio al primo posto si posizionano le ESCo, con il 28% degli interventi, seguiti dai fornitori di tecnologia hardware (24%) e i software provider (20%). Rilevanti anche le quote di utility e facility management. Il vantaggio principale delle ESCo è, infatti, quello di offrire una consulenza a 360° e garantire tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari per realizzare e gestire nel tempo l’intervento.
Il futuro nei tre scenari dell’Efficiency Energy Report 2019
Il potenziale di mercato atteso nel triennio 2019-2022 per gli investimenti in ottimizzazione energetica nel settore industriale oscilla tra i 9,84 mld € dello scenario vincolato e gli 11,95 mld € di quello ottimistico, con un volume d’affari medio annuo va da 2,5 e a 3 mld €. Il tasso di crescita degli investimenti in questo settore è inferiore rispetto a quello degli investimenti totali in efficienza energetica.
Questa tendenza si spiega con il maggiore grado di maturità dell’industria rispetto agli ambiti dell’Home&Bulding e della Pubblica Amministrazione.
Energy e strategy, Politecnico di Milano
Gli scenari di sviluppo del mercato dell’efficienza energetica
Tutto dipenderà dall’andamento dei tre scenari di sviluppo previsti dal report. Il primo è “as is”: si conferma un trend positivo per gli investimenti nonostante le incertezze sul quadro normativo, il Piano Impresa 4.0 viene utilizzato dal comparto industriale e l’audit energetico 2019 ha un impatto positivo.
Il secondo è “ottimistico”: la pubblicazione delle nuove Linee Guida settoriali per i TEE contribuisce al mercato dei Certificati Bianchi, il Piano Impresa 4.0 viene pienamente utilizzato e migliorano le sinergie tra operatori del settore.
L’Efficiency Energy Report 2019 si chiude con il terzo scenario “vincolato”: frena il trend di crescita, gli investimenti si stabilizzano sulle cifre del 2018, permane incertezza sull’evoluzione dei TEE e si conferma l’impatto negativo del Decreto Energivori.