Approvata a fine 2017 la Strategia Energetica Nazionale, il piano del Governo per gestire il sistema energetico che alza ulteriormente l’asticella in termini di competitività, sicurezza e, soprattutto, efficienza
Competitività, sostenibilità e sicurezza: sono tre le parole d’ordine della Strategia Energetica Nazionale 2017 (SEN), il piano decennale varato a novembre 2017 dal Governo italiano per anticipare e gestire il cambiamento del sistema energetico.
Lungo questi assi portanti è stato infatti strutturato il decreto ministeriale, risultato di un lungo confronto che ha coinvolto organismi pubblici e vari stakeholder operanti nel comparto energia.
Più competitività e sicurezza
Il punto di partenza è rappresentato da un quadro complessivo alquanto positivo, visto che il nostro Paese ha raggiunto in anticipo gli obiettivi europei: la penetrazione delle fonti rinnovabili già nel 2015 ha raggiunto il 17,5% sui consumi complessivi rispetto al target del 17% fissato per il 2020.
I nuovi traguardi fissati dalla SEN spostano ulteriormente in alto l’asticella, facendo leva su una serie di provvedimenti e investimenti che poggiano su alcune linee guida:
- miglioramento della competitività, continuando a ridurre il gap di prezzo e di costo dell’energia rispetto all’Europa, in un quadro internazionale di prezzi crescenti;
- raggiungimento sostenibile dei target ambientali e di de-carbonizzazione definiti a livello europeo, in linea con i futuri obiettivi stabiliti dalla COP21, la XXI Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Parigi nel 2015;
- miglioramento della sicurezza di approvvigionamento e della flessibilità dei sistemi e delle infrastrutture energetiche, rafforzando l’indipendenza energetica dell’Italia.
In questa prospettiva, i target quantitativi previsti dalla SEN comprendono:
- sul fronte dell’efficienza energetica, la riduzione dei consumi finali da 118 a 108 Mtep al 2030;
- la copertura del 28% delle fonti rinnovabili sui consumi complessivi entro il 2030 rispetto al 17,5% raggiunto nel 2015;
- la cessazione della produzione di energia elettrica da carbone (accelerando fino al 2025) da realizzare attraverso un puntuale piano di interventi infrastrutturali;
- il raddoppiamento degli investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico “clean energy”, dai 222 milioni del 2013 ai 444 milioni del 2021;
- la promozione della mobilità sostenibile e dei servizi di mobilità condivisa;
- la riduzione della dipendenza energetica dall’estero dal 76% del 2015 al 64% del 2030 (rapporto tra il saldo import/export dell’energia primaria necessaria a coprire il fabbisogno e il consumo interno lordo), grazie alla forte crescita delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.
La foto è stata realizzata da Dasten Adrien per EDF
Investimenti a lungo termine
Condizioni necessarie per il raggiungimento di tali obiettivi sono alcune azioni di semplificazione e razionalizzazione della regolamentazione, presupposti irrinunciabili per garantire la realizzazione di infrastrutture e impianti necessari al conseguimento del disegno globale di transizione energetica della SEN. In questa prospettiva, gli investimenti aggiuntivi attivati dalla Strategia Energetica Nazionale raggiungono, al 2030, i 175 miliardi, di cui 110 miliardi per l’efficienza energetica. Oltre l’80% degli investimenti è dunque diretto a potenziare la sostenibilità del sistema energetico, a beneficio di settori a elevato impatto occupazionale e grado di innovazione tecnologica.
Gli obiettivi di efficienza energetica saranno declinati principalmente in alcune macroaree:
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Building
Già nella Legge di Bilancio 2018 di recente approvazione sono state implementate le azioni per la proroga del meccanismo delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica e per il recupero edilizio. Sarà interessante seguire l’efficacia delle misure in favore degli interventi di riqualificazione degli edifici a livello di quartiere e per immobili di social housing. Per investimenti ad elevata intensità di capitali sarà attivato il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, istituito dal 2014 e mai attivato per mancanza della disciplina attuativa. Previsti limiti sull’utilizzo degli impianti di raffrescamento (vincoli su giorni di utilizzo, orari, temperature minime) in base alla zona climatica.
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Pubblica Amministrazione
Per efficientare il parco immobiliare pubblico sarà definito l’inserimento di clausole di risparmio obbligatorio nei contratti di servizi energetici sottoscritti dalla Pubblica Amministrazione e saranno previsti meccanismi di penalità e premialità ai dirigenti/funzionari preposti alla gestione del patrimonio edilizio. Confermato il Programma per la Riqualificazione Energetica degli Edifici della Pubblica Amministrazione Centrale (PREPAC) nel periodo 2021-2030.
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Ambito industriale
Il meccanismo dei Certificati Bianchi dovrebbe essere potenziato, semplificando l’accesso all’incentivo. L’obiettivo è garantire la stabilità normativa e ridurre le criticità nel mercato dei titoli. Sarà potenziata la realizzazione di diagnosi energetiche e saranno rinnovate le iniziative di cofinanziamento pubblico degli audit energetici e dei sistemi di gestione dell’energia per le PMI. Rivestirà un ruolo importante il piano Industria 4.0, con focus su big data e IoT (Internet of Things).
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Telecalore
Il teleriscaldamento ha ancora un margine di sviluppo di circa 30% e per sfruttarlo sarà possibile utilizzare il Fondo per l’Efficienza Energetica.
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Autoconsumo.
Nel breve termine si manterrà l’attuale sistema di sostegno basato sull’esenzione dal pagamento della parte variabile degli oneri di sistema per la quota di energia autoconsumata.
Nel medio-lungo termine, la crescita dell’autoconsumo renderà necessario ridefinire le modalità di partecipazione ai costi del sistema. Il quadro d’insieme è quindi molto favorevole allo sviluppo dell’autoproduzione. Sarà interessante seguire il recepimento nel sistema nazionale delle configurazioni di energy communities, in fase di approvazione a livello europeo
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